UFFICIO AMBIENTE ECOLOGIA E SICUREZZA - FORMAZIONE > COME SI VERIFICA IL RISCHIO CHIMICO IN AZIENDA - INDICAZIONI PER UNA CORRETTA APPLICAZIONE DEL DECRETO
Tutte le aziende che utilizzano nel loro ciclo produttivo sostanze, miscele o prodotti chimici di varia natura, hanno l'obbligo di valutare l'entità del rischio derivante da tale impiego e quest'obbligo è oggetto di una norma specifica: il Decreto Legislativo 2 febbraio 2002, n. 25.

Ai sensi di tale decreto, il Datore di lavoro ha l'obbligo di adottare tutta una serie di accorgimenti per la tutela dei lavoratori, previa una effettiva valutazione del rischio chimico.

Riteniamo pertanto opportuno fornire alcune indicazioni di massima che, se attuate, possono garantire il rispetto delle normative vigenti da parte di tutte quelle aziende nelle cui lavorazioni sono utilizzati prodotti chimici.

Qualora risultassero in uso prodotti chimici con particolare rischio intrinseco, (in proposito vengono individuate cinque classi di pericolosità, indicate dalla simbologia che va da R1 a R5), dopo aver consultato il Medico competente intervenire, adottando tutte le misure preventive e protettive necessarie: Per quanto concerne gli obblighi di informazione e formazione dei lavoratori, ricordiamo alle Aziende l'ultimo volume della collana I QUADERNI DEL CENTRO SERVIZI SVILUPPO GCT "PERCHÉ RISCHIARE? Guida alla conoscenza dei rischi da esposizione agli agenti chimici e delle principali misure cautelari di tutela dei lavoratori esposti. D.Lgs. 2/2/2002, n. 25".

Una distribuzione sistematica del volume consente il coinvolgimento di tutti i lavoratori esposti, che vengono informati e formati compiutamente, disponendo così di tutte quelle conoscenze che per legge sono loro dovute. Con il risultato di garantire loro una corretta operatività e di attuarne la massima tutela, attraverso il meccanismo dell'informazione e della formazione, il solo in grado di modificare eventuali atteggiamenti inadeguati, spesso causa di infortuni o malattie professionali.

Inoltre, attenendosi alle linee guida dettate dall'Unione, le Aziende del settore possono adeguarsi ai dettami normativi in maniera omogenea, conoscendo i criteri da adottare per avere le più ampie garanzie nei confronti del "rischio chimico" e disponendo di specifiche operative e valutative cui fare riferimento.


Il rischio chimico in relazione alla nuova classificazione
e nuove schede introdotte dal regolamento CLP

Nell'ambito della recente grande evoluzione della normativa europea inerente la gestione del rischio chimico, un posto di rilievo è occupato dal Regolamento n. 1272/2008, il cosiddetto CLP - (Classification Labelling and Packaging), che ha modificato, anche in modo rilevante, i criteri di classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e miscele pericolose armonizzandoli con quelli definiti in ambito ONU.

Diversi tra gli elementi introdotti hanno anche un forte collegamento con il Regolamento REACH, specialmente nell'adeguamento richiesto alle schede di sicurezza.

Dal 1° giugno 2015 il sistema di classificazione ed etichettatura CLP è attuato a pieno regime dopo 5 anni di un'applicazione parziale, attraverso la quale si intendeva agevolare una migliore comprensione dei nuovi criteri.

All'atto pratico ciò significherà per le aziende dover procedere alla revisione e all'adeguamento di alcuni criteri e principi finora adottati nella gestione del rischio chimico.

Ciò potrà comportare modifiche nella pericolosità dichiarata, con la conseguente necessità di aggiornare la valutazione dei rischi o di rivedere gli altri adempimenti correlati alla classificazione e alla gestione del rischio chimico come nel caso di rischi da incidenti rilevanti derivati da prodotti e da rifiuti.

Cambieranno in modo rilevante formato e contenuti dell'etichetta, con elementi che possono risultare radicalmente diversi da quelli noti e la conseguente necessità di effettuare l'aggiornamento della formazione per i lavoratori esposti a rischio chimico, vedendo così tutti i soggetti interessati dai nuovi obblighi e da potenziali ripercussioni.

Le modifiche introdotte dal CLP sono state diverse e non tutte di semplice attuazione. Perciò, in vista della definitiva uscita di scena dei criteri previgenti, è importante chiarificare gli aspetti applicativi nel passaggio definitivo dal sistema previgente a quello attuale attraverso un'opportuna formazione dei responsabili della sicurezza aziendale.

GCT